TENSIONE INTERNAZIONALE
Lo spettro del terrorismo
Il terrorismo moderno sta diventando
un'attività sofisticata, provvista di larghi finanziamenti, che si
discosta sempre di più dall'idea antiquata del “gruppo di
disperati”.
L'Isis, con la sua cinica e brutale
efficienza, ha sicuramente scosso l'opinione pubblica italiana. Lo
spettro del terrorismo non è quindi ancora svanito dal nostro Paese,
e lo è ancor di meno dalla scena internazionale.
Il terrorismo trova linfa e
sostentamento dalle situazioni di tensioni tra i vari Paesi, e la
dura realtà è che probabilmente esso continuerà ad esistere finché
esisteranno guerre o conflitti a livello internazionale.
In realtà il terrorismo moderno sta
diventando un'attività altamente sofisticata, provvista di larghi
finanziamenti, che si discosta sempre di più dall'idea orma
antiquata del “gruppo di disperati”. Ricordiamo che ad esempio
nel 1980, nei due “covi” delle Brigate Rosse scoperti dalla polizia a
Venezia, sono stati trovati un completo archivio di informazioni,
ricetrasmittenti super potenti, un video telex e un sistema TV a
circuito chiuso.
Nella situazione attuale le varie
azioni militari sono dirette unicamente a smantellare operazioni che
minacciano da vicino la sicurezza nazionale. La realtà odierna
sembra non avere ancora studiato soluzioni a lungo termine, e, a meno
di improbabili cambiamenti nella politica internazionale, siamo alle
prese con scenari di guerra in Siria, in Libia, in Iraq, oltre ai
continui impantanamenti dei rapporti tra USA e la "nuova" Russia. I
fragili e timidi tentativi di dialogo portati avanti da alcuni leader
europei sembrano avere poca efficacia, nonostante ci siano 1.000.000
di sfollati dall'Ucraina...
A questo proposito è interessante il
punto di vista dello scrittore e filosofo statunitense L. Ron
Hubbard, che nel 1950 scriveva nel suo libro Dianetics: “Gli
organismi sociali che noi chiamiamo stati e nazioni si comportano e
reagiscono sotto ogni punto di vista come se fossero degli organismi
individuali. Prima d'ora non esisteva nessuno strumento, al di là
della forza, che potesse essere impiegato da una nazione quando
un'altra nazione impazziva. Succedeva allora che entrambe le nazioni
impazzivano, a causa del contagio dell'aberrazione. Nessuna nazione
ha mai vinto completamente una guerra. Nessuna nazione ha mai
trionfato alla fine mediante l'uso delle armi”.
Pur avendo elaborato i principi e le
tecniche di Dianetics a beneficio del singolo individuo, Ron
Hubbard aveva anche considerato le loro ripercussioni a libello
nazionale.
“Non vi è nessun problema nazionale
nel mondo di oggi che non possa essere risolto per mezzo della sola
ragione. Tutti i fattori che impediscono una soluzione del problema
della guerra delle armi sono arbitrari e non hanno più valore delle
giustificazione che può dare al suo operato un ladro o un
assassino”.
“Nessun interesse privato può essere
così grande da richiedere il massacro del genere umano. Non vi è
nulla che possa giustificare la guerra”.
“La battaglia principale che l'Uomo
deve combattere non è contro l'Uomo: quella è pazzia. La battaglia
principale è contro quegli elementi che lo opprimono in quanto
specie e che ostacolano la sua spinta verso più alti obiettivi”.
Tali affermazioni sembrano quasi più
attuali ora di quando sono state scritte, 65 anni fa. Sicuramente c'è
una maggior presa di coscienza oggi su questo argomento che non negli
anni '50, anche se nelle soluzioni non si sono visti ancora molti
progressi.
renatoongania[at]lronhubbard.org